Storia dei profumi in Italia

 

Storia dei profumi in Italia

Nel mondo moderno l’utilizzo di fragranze è molto diffuso nei più disparati contesti: nella cosmetica, nella profumeria, o nella profumazione degli ambienti domestici e delle auto. Quanti profumi diversi si incontrano durante la giornata! La maggior parte dei prodotti che utilizziamo hanno una profumazione che li identifica.
La storia del profumo ha radici assai lontane proprio in Italia, e non in Francia come comunemente si crede.
Proprio in Italia furono creati i primi profumi a uso personale, così come li conosciamo oggi. Questa lunga tradizione è uno dei motivi per cui il nostro Paese è ritenuto ancora il mercato di riferimento per i profumi e i prodotti di profumeria artigianale.

Le origini della profumeria modernaFirenze - Storia dei profumi in Italia

L’abitudine di profumare il proprio corpo con fragranze ed essenze si diffuse in Occidente piuttosto tardi rispetto ad altre regioni del mondo come il Nord-Africa, l’antica Persia e l’Arabia. Infatti, solo nel XIV secolo, quando alcuni profumieri italiani crearono l’aqua mirabilis, una soluzione alcolica al 95% che si rivelò ideale per la diluizione delle fragranze, si riscontra il primo utilizzo di profumo in Europa.

Venezia, che per diversi secoli si sarebbe affermata come la capitale europea per la profumeria, trasse da questa scoperta i maggiori benefici. In particolare, la città lagunare venne favorita dalla sua secolare vocazione al commercio. Da lì infatti transitavano quasi tutte le spezie, le erbe, i fiori, gli olii e le resine provenienti dall’Oriente, e anche grazie a questa grande concentrazione di materie prime i profumieri veneziani poterono cominciare a produrre fragranze nuove e di elevatissima qualità, destinate alla facoltosa aristocrazia locale.

Le celebri vetrerie dell’isola veneziana di Murano offrivano inoltre ai produttori di profumi finissimi flaconi e bottiglie per contenere le loro fragranze. Era infatti già chiaro all’epoca che, data l’elevata volatilità dell’alcol contenuto nel profumo, il vetro risultava essere il migliore contenitore per il prodotto.Caterina de’ Medici Storia dei profumi

Caterina de’ Medici e i profumi alla corte di Francia

Tra i paesi in cui più si diffuse la tradizione profumiera italiana vi fu certamente la Francia, grazie soprattutto all’azione di una giovane fanciulla fiorentina.

Caterina de’ Medici era una nobile ragazza di Firenze che nel 1533, a soli 14 anni, sposò il coetaneo Enrico II di Valois, che sarebbe divenuto alcuni anni dopo re di Francia. Quando Caterina si trasferì a Parigi portò con sé il suo profumiere personale, Renato Bianco (ribattezzato René le Florentin). In effetti era prassi, nell’Italia rinascimentale, che le famiglie nobili si avvalessero dei servigi di un profumiere privato. La scelta di farsi accompagnare da Renato Bianco si rivelò provvidenziale per Caterina, che già al suo arrivo al porto di Marsiglia si rese conto della poca familiarità dei francesi con i profumi. Le dame di compagnia che accompagnarono Caterina in Francia dovettero infatti posizionare sotto il naso piccole sfere d’oro o d’argento contenenti fragranze, per difendersi dal diffuso cattivo odore.

Quando Renato Bianco e Caterina giunsero alla corte di Parigi, la nobiltà francese rimase tanto affascinata dall’uso delle fragranze per la profumazione del corpo che il profumo fece tendenza e diventò di moda rapidamente. Sulla scia delle nuove abitudini della nobiltà parigina si diffusero in breve in tutta la Francia botteghe profumiere, in particolar modo nei circondari della città di Grasse.

La profumeria moderna

L’Italia è la culla della profumeria moderna, nonostante ancora oggi sia opinione diffusa che la tradizione, nel modo occidentale, sia nata in Francia.
Dal XVI secolo molte cose sono certamente cambiate, tuttavia la tradizione è rimasta immutata. Se la Francia rimane uno dei più grandi produttori mondiali di profumi, il nostro Paese continua a distinguersi per l’elevatissima qualità e l’ampia varietà dei suoi prodotti.

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